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| CARTOLINE D'EUROPA - Le città d'Europa - In questo mese: 
 
 
 
 
 
  Con
i suoi 202.020 abitanti, Chaleroi si trova nella provincia dell'Hainaut sul fiume
Sambre, 48 km a sud-est di Bruxelles. Situata in un vasto bacino carbonifero, Charleroi ha visto svilupparsi una
fiorente industria metallurgica e siderurgica. Numerosi anche gli stabilimenti
meccanici, elettrotecnici, chimici e del vetro. Fondata nel 1666 dal governatore spagnolo Rodrigo nei pressi dell'antica
Charnoy, deve il suo nome al re Carlo II di Spagna, a cui era dedicata una
fortezza attorno alla quale si sviluppò la città (XVII secolo). Per diversi
secoli fu al centro di numerose battaglie che la videro contesa tra Spagnoli e
Francesi. È famosa la battaglia che qui ebbe luogo agli inizi della prima
guerra mondiale (Battaglia di Charleroi, 21-23 agosto 1914). Bella è la sua
piazza principale, Place Charles II, sulla quale si affacciano importanti
edifici civili e religiosi. 
 
 
 
 
 
 
  Importante centro economico, politico, legislativo e culturale della Moravia
sud-occidentale. Le sue origini risalgono all'anno 1101, quando in questi luoghi
venne fondato il monastero benedettino ad opera dei principi di Moravia
direttamente nominati dal re, Oldrich di Brno e Litold di Znojmo. Grazie alla
generosità dei fondatori, appartenne ai più ricchi monasteri dell'intero regno
dei Przemyslidi e funzionò come importante centro di vita religiosa, di
educazione e di diligente attività di colonizzazione. Importante è il
complesso del ghetto ebraico con la vecchia e la nuova sinagoga, il cimitero
ebraico e la meravigliosa chiesa parrocchiale di San Martino. Potete visitare
inoltre il Museo dell'Europa occidentale. I principi di Moravia direttamente nominati dal re, Oldrich di Brno e Litold di
Znojmo, fondarono negli anni 1101 - 1104, nel mezzo della foresta di Trebic (in
media silva trebencensis) il monastero benedettino. Nelle sue immediate
vicinanze, crebbe un insediamento con un mercato minore, i cui abitanti
lavoravano essenzialmente nella produzione di beni utili al monastero. Fra la
fine degli anni '60 e l'inizio degli anni '70 del XIII secolo, il convento
decise di costruire sulla sponda destra del fiume Jihlava una città coloniale.
Di questo agglomerato urbano fecero parte non sola i tedeschi ma anche le genti
autoctone. Durante il XIII secolo si rinforzò anche la etnia ebraica nella zona
sottostante il monastero, dove probabilmente venne creata la via ebraica (platea
judeorum). Le guerre e le calamità naturali frenarono lo sviluppo della città.
Il secolo XIX apportò notevoli cambiamenti nella vita di Trebic. Cominciò un
rapido sviluppo economico. Senza dubbio, un atto importante dell'autogoverno
ceco fu la istituzione del Ginnasio Sloveno Minore a Trebic nell'anno 1871 e la
costruzione dell'edificio del ginnasio nell'anno 1889. La cosiddetta Ferrovia
Trasversale collegò Trebic in modo più solido con i dintorni. Nel corso del XX
secolo Trebic visse il desitno di una tipica città rurale provinciale. La
Trebic di oggi è una cittadina di 40 000 abitanti la cui base economica è
costituita, oltre che dai settori tradizionali, cioè dall'industria
calzaturiera, meccanica e dalla lavorazione del legno, anche da uno dei settori
di più recente sviluppo, cioè l'energia nucleare. L'ameno ambiente naturale
dell'altipiano, i monumenti storici degni di nota e, non per ultima, la sua
tradizione culturale, conferiscono a Trebic una indole personale e un fascino
particolare. Allo stesso modo è celebre la "Estate Culturale di Trebic",
  progetto
culturale che ha oltrepassato le frontiere della importanza regionale. Trebic ed i suoi dintorni, possono offrire realmente un gran numero di traguardi
turistici differenti e comunque degni d’attenzione. A cominciare dai monumenti
UNESCO: il quartiere ebraico e la basilica di San Procopio; passando per la
Torre Cittadina accanto alla chiesa di San Martino, per la Casa Dipinta nella
Piazza di Carlo (perla rinascimentale della città dalla fine del XVI secolo,
fatta costruire dal mercante veneziano Francesco Calligardi), ancora per la Casa
Nera nella parte bassa della Piazza di Carlo, finendo con il Mulino a Vento nel
quartiere ebraico e con le mete turistiche nei dintorni. Trebic incanta ogni
visitatore senza che esso debba per forza essere uno storico. Ci sono inoltre
una serie d’altri monumenti che per il loro interesse sono meritevoli
dell'attenzione da parte dei visitatori.
  Vecchio quartiere ebraico:
          Quartiere ebraico dall'aspetto urbanisticamente completo e meglio
          conservato, oggi ormai unico in Europa. Grazie alla circostanza per
          cui la città non disponeva di fondi da destinare alla sua
          demolizione, il quartiere ebraico si è potuto conservare fino ad
          oggi. Anche per merito del fiume Jihlava e della particolare
          instabilità del suolo, nell'anno 1975 gli esperti di statica non ne
          hanno consentito la demolizione. La comunità ebraica era parte
          inscindibile della città già dal medioevo. Poté costruire solo in
          luoghi circoscritti. Questa delimitazione topografica conferì alla
          città il suo volto: piccole case l'una addossata all'altra, stradine
          estremamente strette e buie che si arrampicavano sulle estremità più
          alte. Con l'aumento del numero degli abitanti crebbe anche il numero
          di costruzioni edificate sopra quelle preesistenti (nell'anno 1835 il
          numero di abitanti raggiunse il culmine con quasi 1500 individui, che
          costituiva un quarto dell'intera popolazione Trebic). Le case venivano
          erette da congregazioni di famiglie, i cosiddetti condomini. Apparte
          l'assegnazione numerica, venivano impiegate anche le lettere
          dell'alfabeto che segnalavano gli appartamenti dei singoli
          proprietari. La storia del vecchio quartiere ebraico si è conclusa
          con l'olocausto della seconda guerra mondiale. Delle 300 persone
          deportate hanno fatto ritorno soltanto 10.
  Basilica:
          Nell'elenco dell'UNESCO è inserita anche la Basilica di San Procopio.
          Nel XIV secolo il monastero venne sommerso da problemi economici. I re
          Jiri da Podebrad e Matyas Korvin qui condussero una battaglia.
          Nell'anno 1468 gli Ungheresi conquistarono e bruciarono la città. Il
          monastero tenne testa per alcune settimane, ma infine dovette
          arrendersi logorato dalla fame. Oggi nel castello ha sede il Museo.
          L'esposizione include una Mostra dei Presepi e delle Pipe. La Basilica
          con una parte dell'ex-monastero, fu fondata all'incirca negli anni
          1230-'60. Fu distrutta diverse volte nel corso della sua esistenza. La
          sua particolarità consiste nel rosone centrale, copia della finestra
          della Cattedrale francese di Remmes. È stato inoltre rinvenuto un
          magnifico portale, la Porta del Paradiso. È stata restaurata la
          cripta, una delle più grandi della Repubblica Ceca - luogo di riposo
          eterno dei monaci trapassati. Il soffitto è sopportato dalle 50
          colonne e mezze colonne ciascuna con un capitello decorato in modo
          diverso. L'altra più vecchia sezione della Basilica è rappresentata
          dalla Cappella dell'Abate, più o meno dell'anno 1250. Affreschi più
          vecchi di quelli qui presenti si riscontrano soltanto nella Rotonda di
          Santa Caterina a Znojmo.
  Dukovany:
          Centro informazioni della centrale elettrica nucleare. Una tecnologia
          audiovisiva all'avanguardia offre ai visitatori documentari
          informativi sulla produzione energetica, sull'uso dell'energia
          nucleare e sulla centrale stessa nel dettaglio.
  Jaromerice sul Rokytna:
          Il castello è stato eretto sullo stesso luogo in cui sorgeva la
          fortezza gotica circondata dall'acqua. Successivamente è stato
          ricostruito assumendo la forma di un esteso complesso di castelli
          barocchi con la Chiesa di Santa Margherita. È circondato dal giardino
          francese che perifericamente evolve nel Parco Paesaggistico Naturale.
          Durante la stagione estiva si tiene annualmente il Festival
          Internazionale di Musica Petr Dvorsky.
  Prilozany:
          Collezione del Museo Agricolo. Nell'edificio rustico è inserita la
          collezione sul tema Lavorazione dei Campi Agricoli fino all'anno 1950.
          La visita guidata ai macchinari agricoli dura all'incirca un'ora e
          mezza. Si riscopre un luogo piacevolmente accogliente e la possibilità
          di un lieto rinfresco.
  Namest sull'Oslava:
          Precedentemente al castello era in questo luogo un maniero medievale.
          La biblioteca raccoglie 16mila volumi tra i quali il più prezioso è
          rappresentato dalla Bibbia di Kralice. Qui trova posto un'ampia
          collezione di arazzi che va dal XVI fino al XIX secolo. Nella
          biblioteca e nel cortile hanno luogo concerti. Il castello è
          circondato dal parco, la tenuta del castello è famosa per
          l'allevamento di daini. 
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