VILLA MANIN
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VILLA MANIN

PASSARIANO DI CODROIPO, VILLA MANIN

Villa Manin a Passariano di Codroipo (UD)

PASSARIANO DI CODROIPO, VILLA MANIN Grandiosa e regale, ci accoglie nell'abbraccio delle sue barchesse Villa Manin di Passariano

Villa Manin, il più importante esempio di vita veneta del Friuli, ha un fascino indimenticabile per le dimensioni imponenti, per l'eleganza delle forme, per la ricchezza decorativa e per il grande equilibrio tra architettura e ambiente. Il complesso architettonico fu realizzato nella seconda metà del Seicento, ma assunse l'aspetto attuale nel corso del Settecento con imponenti lavori di ampliamento e trasformazione che definirono l'aspetto della villa e del piccolo borgo di Passariano, che conserva ancora la suggestione del passato. Chi visita oggi Villa Manin in provincia di Udine, avverte una sensazione di passata grandezza: una suggestione strana che dispone ad un godimento estetico più intimo e intenso.

PASSARIANO DI CODROIPO, VILLA MANIN Villa Manin

Passariano di Codroipo (UD)

Sede delle puntate italiane dei giochi trasmessi nel 1972 e nel 1993.

PASSARIANO DI CODROIPO, VILLA MANIN

Villa Manin a Passariano, vero e proprio canto del cigno della nobiltà veneziana ormai esangue, dimora dell'ultimo, malinconico doge della Repubblica Veneta, Ludovico Manin, che qui si ritirò sul finire del '700.

PASSARIANO DI CODROIPO, VILLA MANIN

Nel 1969 la Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia acquista la settecentesca Villa Manin di Passariano, con il magnifico parco che la circonda, dall’Istituto regionale per le ville venete. Oggi è sede della Scuola di Restauro e del Centro di Catalogazione del Patrimonio Culturale ed Ambientale.

PASSARIANO DI CODROIPO, VILLA MANIN

La Soprintendenza per i beni ambientali, architettonici, archeologici, artistici e storici del Friuli-Venezia Giulia effettua una prima campagna di restauro che restituisce nuova vita alla residenza dell’ultimo doge della Serenissima Repubblica di Venezia. Nel 1971 la Regione attua le proposte da tempo avanzate dall’ambiente culturale e politico che prevedono l’utilizzo della storica dimora per attività d’interesse regionale, come sede di rappresentanza,  mostre, manifestazioni espositive e, soprattutto, come prestigioso luogo per attività culturali e scientifiche.

PASSARIANO DI CODROIPO, VILLA MANIN Nell’estate del 1971, la villa viene riaperta e restituita alla pubblica fruizione con la mostra inaugurale dedicata al Tiepolo. Nel contesto della nuova destinazione, la Regione istituisce il Centro di catalogazione e restauro dei beni culturali situandolo in un’ala della villa, a  cui dopo il terremoto che sconvolge ripetutamente e duramente il Friuli, nel 1976 è stata annessa una Scuola di restauro, con la finalità di formare restauratori altamente qualificati abilitati a riparare, prontamente e con professionalità, i danni arrecati dal sisma al patrimonio d’arte regionale.

PASSARIANO DI CODROIPO, VILLA MANIN La Villa, che è divenuta sede di manifestazioni d'arte di grande prestigio (basti pensare alle Mostra inaugurale del Tiepolo del 1971 e quella sui Longobardi del 1990), contiene anche una zona museale di notevole interesse per il turista. Esposizioni fisse sono una raccolta di carrozze antiche e una ricca armeria, con pezzi provenienti dalla Casa della Contadinanza di Udine; molte delle sue 350 stanze sono state arredate con mobili d'epoca e con dipinti del Museo di Udine, compresa la così detta Camera di Napoleone, in cui dormì il celebre imperatore, che qui firmò il trattato di Campoformido nel 1797.

L'Achitettura

PASSARIANO DI CODROIPO, VILLA MANIN Il primo nucleo della costruzione risale agli inizi del XVI secolo, allorché Antonio Manin, entrato in possesso della gastaldia di Sedegliano, fece erigere a Passariano una casa padronale, rispondente più alle esigenze della vita agricola che di rappresentanza, sfruttando un edificio preesistente che rimase così inglobato nella barchessa di sinistra. Spettò al nipote Ludovico, secondo la tradizione, nel secolo successivo, il compito di apportare una sostanziale trasformazione all'edificio. Manin si avvalse della consulenza del progettista Giuseppe Benoni (1618-1684), che ha fatto proprio l'insegnamento del grande architetto Andrea Palladio.Con Manin e Benoni la lezione di Palladio si carica di accenti barocchi, il quale riusciva a rendere accessibili e cordialmente umane le sue classiche architetture, grazie ad un nuovo schema costruttivo, inserendole armoniosamente nel paesaggio naturale e in cui l'eredità classica veniva riproposta attraverso la ricerca di valori cromatici e soluzioni illusionistiche.

PASSARIANO DI CODROIPO, VILLA MANIN Ulteriori modifiche ed arricchimenti si avranno nella prima metà del Settecento, con l'aggiunta della cappella e dell'esedra. È comunque probabile che il Manin, oltre alla consulenza del Benoni, si sia avvalso della consulenza di Baldassarre Longhena o di Giuseppe Sardi, zio di Domenico Rossi, famoso architetto della Serenissima e uomo di fiducia della famiglia Manin che nei primi anni del Settecento diede l'impronta definitiva e geniale al complesso, imprimendogli un andamento del tutto nuovo per vivacità ed articolazione.

PASSARIANO DI CODROIPO, VILLA MANINA lui si attribuisce l'idea di sopraelevare il nucleo gentilizio e la costruzione delle barchesse, gli alti portici che partono ad angolo retto dalla facciata; la creazione dell'esedra porticata a forma di ferro di cavallo si conclude a sud con le due torri, e il suo raccordo alle barchesse tramite due portali ornati da nicchioni, quasi come delle quinte teatrali, accentuano l'effetto scenografico di tutta la costruzione. Domina il grandioso insieme la casa padronale, a tre piani, sormontata da un timpano al centro, opera di Giorgio Massari che concepì anche l'innalzamento della stessa e delle barchesse verso la metà del Settecento. La facciata acquista così una gradevole animazione luministica in virtù delle semicolonne che sostengono la bella balconata, delle cornici aggettanti, delle profilature in pietra e delle parti rientranti. Dalla scalinata frontale, dopo aver attraversato il cortile d'onore chiuso anteriormente da un muretto e da un magnifico cancello in ferro battuto, si accede all'ampio salone principale che si eleva sui tre piani d'altezza. Lo spazio centrale diventa un osservatorio privilegiato dove cogliere la grandiosità dell'insieme, il suo rapporto con l'esterno, la bellezza e l'armonia dei decori, con le due peschiere e la dovizia delle statue. 

PASSARIANO DI CODROIPO, VILLA MANIN Oltre che come pregevole opera architettonica, Villa Manin è importante anche per le settecentesche opere d'arte che conserva. La villa è arricchita da affreschi di Ludovico Dorigny, Amigoni e Pietro Oretti, tele del Fontebasso e da sculture del Torretti. In una sala a levante, nel 1708, il parigino Ludovico Dorigny affresca nel soffitto, entro il tondo centrale, il Trionfo della primavera e nei quattro ovati minori che lo attorniano l’Allegoria dell'Amore, della Gloria, della Ricchezza, dell'Abbondanza. La sua pittura dai colori freddi e smaglianti che predilige figure eleganti su sfondo di limpidi cieli ed adotta soluzioni spericolate (amorini e ninfe su nubi che vanno al di là della cornice) risulta nel complesso accademica e convenzionale.
Alle pareti, in monocromo su sfondo dorato, dipinge alcune scene con Apollo e Marte, Venere e Bacco, Giudizio di Paride, e Pan e Siringa tra varie figure allegoriche. Rese gradevoli dal chiaroscuro di gusto francese, dalla precisione linearistica, da un mirabile equilibrio, ad esse si ispirerà il giovane Tiepolo chiamato ad operare nell'Arcivescovado di Udine nel 1726-30.

A Villa Manin dimorò l'ultimo Doge di Venezia, come abbiam gia detto, Ludovico Manin; vi si intrattennero per una notte, fra il 27 ed il 28 agosto 1797, Napoleone Bonaparte e Giuseppina Beauharnais ed è proprio in questa villa che venne firmato il trattato fra Francia ed Austria noto sotto il nome di “Campoformio” (17 ottobre 1797).

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La Chiesa

All'esterno della villa, addossata alla barchessa orientale, ed a questa collegata tramite la sacrestia impreziosita da altari marmorei e dipinti, sorge la cappella gentilizia dedicata a Sant'Andrea, a pianta centrale (ottagono irregolare), la cui facciata con colonne binate, architrave e timpano, riflette i caratteri dell'arte palladiana. Eretta all'inizio del XVII secolo, molto probabilmente dallo stesso Domenico Rossi, è estremamente ricca di elementi decorativi tra cui spiccano gli stucchi e i marmi: è un esempio di come architettura, scultura, pittura, se perfettamente integrate, possano dar vita ad un armonioso insieme. Domenico Rossi (1707-1718) collaborò con un'équipe collaudata: lo scultore Giuseppe Torretti (1719-1723), lo stuccatore Abbondio Stazio, il pittore Louis Dorigny, insieme a numerosi artigiani veneti. Le due finestre a grata ai lati dell'altare permettevano ai nobili di seguire la funzione non visti dal popolo.

PASSARIANO DI CODROIPO, VILLA MANINNella Cappella Manin il veneziano tiepolesco Fontebasso dipinge in due quadroni monocromi Scene della vita di Adamo ed Eva. Ma più importante è la decorazione in marmo realizzata nella cappella da Giuseppe Torretti, il maggior scultore veneto del Settecento, che tanti scolari o seguaci lasciò anche in Friuli dove a lungo operò. A lui si debbono l'altare di destra con un Miracolo di Sant'Antonio e quello di sinistra con il Transito di S. Giuseppe, armonica sintesi di linea e volume. L'altare maggiore, con Madonna con Bambino e i Ss. Ludovico e Andrea ai lati, rivela sicura padronanza della materia e nitore classicheggiante della forma: è stato di recente attribuito a bottega dei Marinali. In precedenza lo si riteneva eseguito dal Torretti al quale comunque spetta lo scenografico velario. Nella splendida Sagrestia lo scultore lascia ancora un Crocifisso nel quale rinuncia all'esuberanza formale esteriore, una Madonna con Bambino che rappresenta nel linearismo concitato e scattante e nel panneggio morbido e fluente una delle sue migliori realizzazioni, e due pannelli raffiguranti l'uno l'Immacolata Concezione con i suoi effetti, l'altro l’Addlorata con le sue cause.

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Il Parco

Veduta d’insieme del cosiddetto monte Parnaso nel parco di Villa Manin La facciata posteriore della villa si affaccia su un vasto parco alla francese con prati verdi alternati a maestosi alberi esotici e europei, collinette e stagni ornati da statue e fontane, il tutto teso a ricreare l'atmosfera mitica del mondo dell'Arcadia: uno scenario, con viali impreziositi da gruppi statuari e grandi vasi ornamentali di pietra che contornano le serre, che invita a lunghe passeggiate. Il progetto del parco, che fu eseguito nel 1714 sul modello di Versailles, con una spiccata varietà di forme, con l'esaltazione dei fondali e delle scenografie naturali, alimentate da riferimenti mitologici e fabulatori, si complica nelle invenzioni e negli artifici ad opera di Giovanni Ziborghi e dei Bonazza, facendo di questo luogo il giardino delle "delizie" della famiglia Manin. Il rifacimento del parco durante l'Ottocento è da attribuirsi a Giannantonio Selva e, in seguito, a Pietro Quaglia: lo stile tardoromantico, con l'ampio prato centrale circondato da gruppi compatti di vegetazione, caratterizza ancora l'assetto attuale.

Ma anche sotto il profilo botanico, questo parco possiede una sua alta reputazione, grazie alla presenza di rarissimi esemplari arborei secolari: un tasso ha raggiunto la veneranda età di 200 anni, alcuni platani hanno almeno due metri di diametro, diverse sono le piante esotiche come un abete del Caucaso, una Paulonia, palme del Giappone e bambù.

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GLI INTERNI

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Villa Manin di Passariano, Sala Azzurra, particolare prospettico affrescato da Pietro Oretti (inizio sec. XVIII). Villa Manin di Passariano, sala affrescata da Ludovico Dorigny: Il trionfo della Primavera, particolare (inizio sec.XVIII) Parco di Villa Manin, Europa e Asia, particolare del gruppo lapideo di Giovanni, Tommaso e Francesco Bonazza (1730 circa) (dopo il restauro)
PASSARIANO DI CODROIPO, VILLA MANIN Europa e Asia, particolare del gruppo lapideo di G. Bonazza (1730 circa), parco di Villa Manin a Passariano (dopo il restauro). PASSARIANO DI CODROIPO, VILLA MANIN

VEDUTE ESTERNE

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